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Aguanta

Il titolo dell’opera è l’imperativo del verbo spagnolo “aguantar” e può essere tradotto con “resisti, sopporta, trattieni, reggi, aspetta, tollera, vai avanti, sostieni, accetta, incassa”. Secondo l’artista tale verbo, nelle sue diverse traduzioni, rievoca l’idea di stringere nelle mani elementi intangibili, come il dolore, il tempo, l’attesa, la malinconia.

L’epoca storica contemporanea è stata causa di isolamento, solitudine e distacco: chiunque ha vissuto momenti di staticità e immobilità, priva di certezze la popolazione mondiale è diventata un’inerme spettatrice di un futuro ignoto.

La sofferenza generata da quest’epoca di incertezze e dubbi è sublimata in una visione di bellezza, laddove potrebbe emergere l’apatia e l’isolamento: dal silenzio e dalla fissità delle immagini si è condotti alla contemplazione del Bello mediante la lettura della poesia, che invita a trattenere con costanza tutto ciò che sfugge al nostro controllo, abbandonandosi al fluire degli eventi, rassicurati dalla consapevolezza che la trasformazione è imminente, la felicità prossima. È il brivido che precede il sorgere dell’Aurora.

 

L’opera è un invito a mantenere viva la speranza, poiché il cambiamento è Vita e innovazione, sicché come diceva il principe Myskin “la Bellezza salverà il Mondo”. (L’idiota, F. Dostoevskij).

 

La realizzazione dei video è stata possibile grazie al soggiorno presso la splendida Masseria Cultura, immersa nel paesaggio campestre limitrofo a Noci, un luogo ricco di stimoli.

 

Aguanta, 2020.

Durata video 03:59 min.

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